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Storia di un packaging

Da sempre mi diverto a raccontare la mia avventura nel mondo del caffè, come il capitano esemplare di una nave che di continuo aggiorna il suo diario di bordo, tracciando con enfasi i giorni più importanti della sua traversata.

Sperando che questa nave non affondi mai, oggi mi trovo a descrivere nei dettagli l’evoluzione del packaging delle mie confezioni di caffè. In fondo, bisogna ricordare che non solo il contenuto è importante, ma anche la forma. Presentare un caffè di alta qualità all’interno di una busta anonima, senza un’etichetta che descriva il prodotto, sigillata magari con un semplice nastro adesivo, sicuramente concede poco fascino al prodotto. Questo io lo posso garantire per esperienza diretta. Quando ho iniziato la mia carriera da torrefattore, nel 2011, le mie migliori, e ripeto migliori, confezioni di caffè, si presentavano in questo modo!!!

Caffè Rinaldi - Packaging 2011

Io credo che l’attenzione rivolta ai dettagli sia andata di pari passo con il mio lavoro. Con il tempo, studiando in modo professionale il mondo del caffè ed affrontando estenuanti sessioni di tostatura, ho sentito l’esigenza di rinnovare l’immagine del mio prodotto. All’epoca mi rifornivo da Flex Packaging, un’azienda di Cava dei Tirreni che si occupa di imballaggio e confezionamento. Con loro mi sono trovato molto bene e posso spendere solo buone parole nei loro confronti. Sono seri ed affidabili, sotto ogni punto di vista.

In quegli anni, come uno scout in una foresta, mi divertivo ad esplorare il mondo del caffè che mi circondava, fermando la mia attenzione verso quelle torrefazioni d’eccellenza e di ricerca, raccontate con precisione sul portare web del Gambero Rosso.

A volte mi capitava di acquistare o provare sul luogo i loro caffè, e come un voyeur cercavo di sbirciare tutto il meglio del loro lavoro. Per questo motivo, decisi di rivoluzionare per la prima volta il mio packaging, affidandomi ad una nuova azienda per l’acquisto delle confezioni di caffè. Passai a Swiss Pac, uno dei leader nel settore, soprattutto per quanto riguarda le buste Doypac, ovvero quel tipo di imballaggio flessibile che è in grado di mantenersi stabile su un piano orizzontale e che garantisce quindi la massima visibiltà del prodotto. Fu in quell’occasione che ho conosciuto Davide, il loro agente commerciale per l’Italia ( Swiss Pac è un’azienda inglese, con la sede di produzione in India. Vende in tutto il mondo ). Per l’occasione, scelsi le buste Stand Up in plastica bianche lucide. E mi impegnai a creare, da bravo self man, un’etichetta per ciascun prodotto. Mi affidai ad un tipografo per la stampa dell’etichetta trasparente con il logo. Devo ammettere che oggi, a rivederle, mi invade un senso di tenerezza e sono contento che la mia evoluzione sia proseguita negli anni.

Caffè Rinaldi - Packaging 2012-2014

Poi, come sempre accade nelle belle storie, un incontro fortuito cambia le carte in tavola.

Su una rivista locale, pubblicata sul territorio dei Castelli Romani, uscì un breve articolo sulla mia torrefazione. Ed un ragazzo di Ciampino, curioso di conoscermi e di assaggiare i miei caffè, mi passò a trovare in torrefazione. Fu un incontro piacevole ed in quell’occasione scoprii che era anche un bravo artista. Mi consegnò alcuni suoi disegni, realizzati su carta. Proprio in quel periodo, io avevo scoperto le opere di Alfons Mucha, uno dei più importanti artisti dell’Art Nouveau, ed ero rimasto colpito dai suoi manifesti pubblicitari, realizzati in esclusiva per promuovere prodotti commerciali come scatole di biscotti, cioccolatini, birre, champagne, saponette, polvere da bucato e cartine per sigarette, su ordinazione delle aziende produttrici. Ovviamente, con tutti i paragoni possibili, una pazza idea mi passò per la testa. Ed un pomeriggio qualunque, bevendo un ottimo espresso, chiesi a questo ragazzo di disegnare per me.

Lui è Andrea Giordano ed ancora oggi siamo amici ed in buoni rapporti.

In pochi mesi, ci siamo impegnati a realizzare un’etichetta per ciascun caffè, cercando un’immagine che potesse rappresentare al meglio il prodotto. Con la collaborazione di Riccardo Acciari e della sua società, Erre A Edizioni, che si occupa di grafica e stampa, fu definito un nuovo packaging per la mia azienda. Ero davvero soddisfatto del mio lavoro. Tra l’altro, proprio in quel periodo iniziavo ad avere finalmente una modesta visibilità oltre i confini del mio territorio, grazie al passaparola, ai social ed al web in generale, attraverso la pubblicazioni di articoli e recensioni che riguardavano la mia attività. Cominciai a vendere on line ed a spedire in tutta Italia, ricevendo persino diversi ordini, in via eccezionale, anche da Francia, Spagna, Svizzera, Germania e Polonia.

E così, le mie buste Stand Up in plastica bianche lucide, in questa loro nuova veste, con un’etichetta per la prima volta studiata in ogni dettaglio, cominciarono a riempire le case di molti coffee lover che tra l’altro si divertivano a pubblicare sui social foto con le mie confezioni di caffè.

Fotografia realizzata da un coffee lover

Packaging Caffè Rinaldi 2014 - 2018

Se qualcuno di voi ha letto l’articolo scritto in esclusiva per questo blog:

https://www.cafferinaldi.it/il-blog-di-fabrizio/2020/3/19/la-storia-nascosta-di-un-torrefattore

avrà capito che il mio lavoro ha affrontato una continua evoluzione, sopratutto negli ultimi tre anni, ed in questo contesto non poteva passare indenne tutto ciò che riguarda il packaging e la comunicazione. Il bisogno di rinnovare il mio stile, in linea con la scena Specialty a cui mi stavo timidamemente affacciando, sfiorava ogni giorno i miei pensieri, senza una meta precisa. Cercavo un nuovo look, ancora una volta, per esaltare al meglio il nuovo percorso che stavo affrontando. Volevo dare un immagine di un’azienda di stampo artigianale ed al tempo stesso moderna, con uno stile sobrio e d’impatto. Fu in quel contesto che incontrai Daniele Frontoni, titolare di Hotel San Francesco, un confortevole albergo situato a Trastevere, nel cuore di Roma. Ci siamo conosciuti grazie ad un amicizia in comune ( lui era amico di Dario Pulcini, proprietario di Irma, grazioso bistrot - caffetteria situato in zona Prati, a Roma, che io fornisco da anni con il mio caffè). Ci siamo conosciuti in un torrido pomeriggio di luglio.

Daniele si aspettava un Roaster stile hipster, con barba curata e tatuaggi sulle braccia, sicuro di sè ed orgoglioso del proprio lavoro, invece arrivai io, stravolto dal caldo, con la mia maglietta da lavoro, insicuro ed impacciato. Diventammo subito amici.

In quell’occasione, mi riservò una visita in esclusiva del suo albergo, bevendo insieme una tazza di caffè in filtro nella sua sala colazioni. Senza troppi indugi, mi disse che apprezzava molto i miei caffè e che sarei diventato presto il suo fornitore, accennando già ad progetto che poi si sarebbe sviluppato negli anni successivi ( aprire una caffetteria all’interno del suo albergo ). Scoprii in quell’incontro che lui era il titolare di Area73, un’agenzia che si occupa di grafica e comunicazione per aziende. Proprio in tale contesto, mi consigliò di rivoluzionare il mio stile, per quanto rigardava il packaging del prodotto,la comunicazione sui social e la grafica del mio sito web. All’inizio ero incerto, in fondo erano anni che investivo su quegli aspetti del mio lavoro e ne ero soddisfatto. Ma le sue parole mi portarono a riflettere. E poco alla volta, quasi senza accorgermente, con una naturalezza che ancora ringrazio, iniziai ad affidare alla sua agenzia tutto il mio lavoro, per quanto riguarda, appunto, la grafica e la comunicazione. Furono mesi molto impegnativi, in cui abbiamo definito insieme un nuovo packaging. Mi rivolsi sempre a Swiss Pac, scegliendo le loro buste Stand up in carta nera opaca. Fu difficile affrontare il discorso etichette. Dopo tanti anni, chiudevo un rapporto di collaborazione con il giovane Andrea Giordano. Ma sentivo che era giunto il momento di cambiare. Fu comunque un saluto amichevole. Ancora oggi sono in contatto con lui e seguo sui social le sue ultime creazioni. Lo invito sempre ad inseguire i suoi sogni.

Nel giro di poco tempo, Daniele stravolge ogni aspetto del mio lavoro. Si cambia il logo, le confezioni di caffè, le etichette, si crea un nuovo sito internet per la mia Roastery, quel www.cafferinaldi.it che adesso mi rende orgoglioso. Decido di pubblicare i miei contenuti in modo più sobrio e professionale, con meno enfasi ed una maggiore attenzione ai dettagli.

Caffè Rinaldi Packaging 2018 - 2020

Nascono nuove idee, nuovi progetti, il lavoro si amplia, gli investimenti raddoppiano, le vendite migliorano in modo esponenziale. Ottengo una nuova e gratificante visibilità e tutti i miei sacrifici vengono ricompensati. In questo contesto, ci tenevo a ricordare che per la stampa delle etichette mi sono sempre affidato a Riccardo Acciari ed alla sua società, di cui ho accennato nelle pagine scorse. Squadra che vince, quindi, non si cambia, al massimo si amplia.

Ricordo le ore intense trascorse nello studio di Daniele, nel cuore di una Trastevere affascinante, fuori dal contesto turistico, paseggiando, al termine dell’incontro, attraverso di una Roma che credevo sparita.

Ricordo pomeriggi interi davanti allo schermo di un computer, a creare insieme una nuova immagine per Caffè Rinaldi. Sono sicuro che proprio alla luce di questi investimenti, sono usciti gli articoli sul Gambero Rosso in cui si parlava del mio lavoro.

Ma la bella storia non finisce qui.

Passano gli anni, l’amicizia con Daniele si rafforza, i nostri rapporti di lavoro diventano più intensi, lui diventa ormai il mio consulente di fiducia. Al tempo stesso, continuiamo ad inseguire i nostri obiettivi. Proprio in questo periodo, Daniele inaugura, all’interno del suo albergo, Jacopa, ristorante esclusivo e di ricerca. A seguire, nei mesi successi, viene alla luce anche quel famoso progetto accennato in precedenza. Nasce Jacopa Caffè, caffetteria specialty. Sono orgoglioso di ricordare che fornisco ancora con il mio caffè sia l’albergo che la sua nuova caffetteria, splendida sintesi della nostra collaborazione.

Ma anche io mi metto in gioco, come ho scritto nella Storia nascosta di un torrefattore, e finalmente nel mese di Ottobre 2020, riesco ad aprire il mio nuovo laboratorio di torrefazione, con vendita di caffè al dettaglio e corner di caffetteria specialty ( di prossima apertura) Ovviamente a seguirmi ci sta sempre Daniele, con i suoi preziosi consigli.

In virtù di questa nuova apertura, ho pensato di aggiornare ancora una volta il mio packaging, senza tuttavia rivoluzionare troppo lo stile. Con l’occasione, ho deciso di rifonirmi da un altra azienda, per il confezionamento. Mi sono affidato a The Bag Broker, conosciuti all’ultimo Host di Milano.

Saranno ancora buste in carta nera opaca, ma con un tocco decisamente più moderno ed innovativo, a partire dalla zip a pressione situata sul retro della confezione. Non vedo l’ora di vederle, esposte in bella vista sugli scaffali della mia nuova Roastery.

In tutto questo un virus terribile sta cambiando le nostre vite. Ci sarà un prima ed un dopo, è inevitabile, torneremo a guardare il mondo con occhi diversi. E proprio in questi giorni, di toccanti cambiamenti, che l’ultima evoluzione del mio lavoro prende finalmente luce. E nell’attesa che arrivino presto tempi migliori, noi vi salutiamo con questa immagine, realizzata all’interno della mia torrefazione, con le nuove confezioni di caffè in bella vista, ed un cuore colmo di speranza.

Caffè Rinaldi, 2021